UN SACCHETTO D'AMORE

ovvero i sentimenti al tempo dello shopping compulsivo

“Sempre magnifica Antonella Questa! Sola in scena, compone un intero mondo di relazioni, di personaggi densi di sfumature… Antonella ci mostra il malessere di vivere nella invadente società dei consumi, ma ce lo mostra facendoci ridere di gusto, con ironia e delicatezza, con caratterizzazioni umoristiche mai derisorie. Un altro delizioso personaggio che va ad aggiungersi alla galleria di donne “dolcemente complicate” che Antonella va proponendoci da anni con immutato successo. “

Valeria Ottolenghi, Gazzetta di Parma, 11 febbraio 2017​
Indubbia bravura ... formidabili guizzi fisici e linguistici ... una scrittura drammaturgica intrisa di acume, arguzia e vivacità ... presupposti importanti per arrivare al cuore e alla testa.

Francesca Ferrari, Teatropoli, 7 marzo 2017
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Cosa si nasconde dietro alle nuove dipendenze comportamentali? Come nascono, in quali contesti sociali e soprattutto famigliari?

Dietro queste patologie che, pur in ambiti diversi, sono in costante aumento, si nasconde un denominatore comune: la mancanza di relazione con noi stessi e con gli altri, l’incapacità di parlarsi e di ascoltarsi.

Un meccanismo che si è insinuato nella società e in cui tutti, in un modo o nell’altro, ci ritroviamo inconsapevoli vittime.

In UN SACCHETTO D’AMORE Antonella affronta con la consueta ironia le dinamiche relazionali di oggi, costrette a fare i conti con un mondo sempre più rivolto al consumo, all’opulenza, al bisogno di avere per affermarsi.

Un mondo in cui ogni cosa che desideriamo sembra essere a portata di mano, ma poi a mancare davvero sono i rapporti autentici.

È proprio questo che manca nella famiglia di Cinzia dove il marito è troppo preso dal lavoro, la cognata tratta il cane come un figlio, la suocera cucina lasagne e inventa malattie pur di tenere i figli legati a sé, mentre Cinzia si scopre vittima di shopping compulsivo, pensa a strisciare la carta ed afferrare il sacchetto con il nuovo acquisto per cancellare le ansie e far svanire i problemi. Poi arriva il giorno in cui i troppi sacchetti esauriscono addirittura il credito di tutte le carte famigliari, svelando contemporaneamente conti in rosso e un uso disinvolto delle rate, portato avanti da tempo e sempre nascosto a tutti.

Cosa succede quando ci mancano i soldi per soddisfare i nostri innumerevoli bisogni?

Terapia di gruppo e terapia comportamentale tra nuove amiche e vecchi colleghi di lavoro, aiuteranno Cinzia a rialzarsi e a guardare il mondo da una prospettiva nuova, aiutando anche la sua famiglia a farlo.

In fondo la vera ricchezza sta proprio lì, in quel motore che muove il mondo, che non si può né vendere, né comprare: l’amore, un sacco d’amore … ma anche un sacchetto può andar bene!

Un Sacchetto d’Amore

Di e con
Coreografie e messa in scena
Disegno luci
Costumi
Scenografia
Foto di scena e idea grafica
Organizzazione generale
Canzone finale
Produzione
In collaborazione con
Antonella Questa
Magali B – Cie Madeleine&Alfred
Daniele Passeri
Sara Navalesi
Danilo Giannetti - NewPol
Barbara Gravelli
Serena Sarbia
"Come un Albero" Francesco Rainero
LaQ-Prod
Centro di Prod. Teatrale Pupi e
Fresedde/Teatro di Rifredi e
la Ass. Progetti&Teatro

Due righe ogni tanto sulla #Attriciklife

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