Torno a parlare di questo tema, dopo che negli ultimi giorni su Instagram (trovate le storie in evidenza) mi sono confrontata con la libraia di Lotta Libreria, su un episodio di violenza verbale. Di pedagogia nera ne parlai già qui, in questo mio spazio, in occasione della creazione di Infanzia Felice.
Per riassumere brevemente: scoprii cosa fosse la pedagogia nera circa tre anni fa, non ne avevo mai sentito parlare, eppure l’avevo respirata e masticata fin da bambina. Metodi educativi violenti, fisici e psicologici, erano pane quotidiano negli anni ’70. Ereditati da generazioni cresciute in ginocchio sui ceci, a bacchettate sulle mani, facce al muro e punizioni a volte decisamente sadiche.
Tanta, tanta violenza sui bambini. Una rabbia esagerata, che scoppia per motivi anche futili, ma che assomiglia più a una rivalsa: “ho subìto questo anche io e lo faccio subire a te”, non c’è ragione perché non lo faccia, anzi, sappiamo bene che “per uno schiaffo non è mai morto nessuno”
Fuori, rispondo sempre a questa frase, ma dentro in realtà sono milioni quelli che ci son morti. Dentro al bambino maltrattato – ho imparato grazie a tante letture, studi, interviste – ad ogni abuso, ad ogni mancanza di ascolto, umiliazione, schiaffo, si accumula molta rabbia per la mancanza di ascolto e comprensione dei propri bisogni.
Una rabbia repressa – perché guarda come sei brutto quando ti arrabbi/smettila di fare i capricci altrimenti le prendi di nuovo – che si accumula e che una volta adulti, si sfoga contro se stessi o contro altri, più deboli di noi. Spesso bambini, figli, nipoti, allievi, ma anche poveri, zingari, migranti, persone lgbtq1+ …
Come uscirne? Come interrompere la catena velenosa? Ho capito – e sperimentato personalmente – che acquisire consapevolezza è la soluzione più efficace. Capire cosa ci sia successo nella nostra infanzia, rendersi conto che è capitato a tutti, soprattutto a chi l’ha agita su di noi, è un gran passo da giganti verso l’interruzione della violenza.
Non se ne esce dall’oggi al domani, i nervi ci salteranno sempre, ma. Ma durerà meno, sapremo perché e piano piano gestiremo questa rabbia repressa fino a sgonfiarla. Soprattutto impareremo cosa sia l’ascolto, che siamo in grado di attuarlo verso di noi e verso i nostri bambini, che l’empatia è una qualità presente in ognuno di noi, va semplicemente risvegliata e allenata.
Sul mio canale YouTube ho finalmente pubblicato il video Igtv in cui condivido tutte le fonti (libri, persone, film) che mi hanno aiutato non solo a creare lo spettacolo INFANZIA FELICE, ma anche a liberarmi di atteggiamenti tossici ereditati dalla pedagogia nera. Ve lo inserisco anche qui di seguito, augurandovi buona visione e buona scoperta!
Intanto vi aspetto nei teatri con lo spettacolo e un regalino alla fine di ogni replica!